Si dice che anticamente vi fosse un piccolo tempio dedicato a Giunone e le leggende raccontano di streghe che di notte danzano sul piano di Mares.
Si prosegue sempre di fronte passando vicino ad un traliccio (il più elevato) di un elettrodotto, il percorso, tendenzialmente in salita, raggiunge la depressione pianeggiante del Colle di Pessia. Di qui, la parte più dura del percorso, il sentiero, difatti, si inerpica in una zona arbustosa, raggiungendo le baite dell'Alpe Caluso, si attraversano le costruzioni percorrendo una breve scalinata, quindi svoltando a destra si prosegue sul sentiero ben visibile fino alla cima. Sulla sommità troveremo una statua della Madonna, portata dagli Alpini, un parafulmine, una lapide con il libro di vetta e una tavola d'orientamento del Cai di Forno Canavese.
Stupendo il panorama, se la giornata è limpida, spazia dal Monviso al Gran Paradiso al Cervino.